Mamma, ho male.
Dove tesoro?
Qui (indica il petto).
Ma io non vedo niente...
No, mamma, dentro. Qui, in fondo.
Apri la bocca. No, non vedo nulla è tutto ok.
Mamma, non puoi vedere niente da lì, è più giù.
Apri gli occhi. Vedo qualcosa, dentro a quegli occhioni a metà fra il colore delle foglie e quello del vento.
La mamma poggia le mani sul suo petto, le incrocia, in una strana preghiera; o almeno, così credo.
Di colpo le apre e me le poggia lì, nel nucleo dove sboccia il mio dolore e quasi mi sento soffocare.
Ecco, questa è la medicina.
Che medicina è, mamma?
Si chiama amore: forse ci vorrà un pò, ma vedrai che cancellerà il tuo
dolore, quasi del tutto. E rimarrai con in mano il tuo sorriso più bello
e un leggero ricordo.
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