lunedì 5 novembre 2012

Il profumo della tua esperienza.

Perchè ti guardo ora, e non ci sono bisogno di lacrime. I miei occhi, la mia anima gridano, in silenzio.
A noi basta guardarci, fin da quando ero bambina.
Mi perdevo in quegli occhi grandi, azzurri, trasparenti.
E ora invece vedo soltanto che ti sei persa, ti ho persa.
Ricordo con felicità le grandi cose che mi hai insegnato:  preoccuparsi di qualcuno come se si trattasse di mille persone, e non di una sola. Cucinavi per me, eri così felice, che sembrava io fossi mille persone diverse, che bussavano contemporaneamente alla tua porta.
Parlavamo ore, mi ascoltavi e poi mi dicevi: mi par di parlare con una donna. Non una bambina.

Ricordo con amore la tua unica punizione; la tua paura per me ti fece diventare coraggiosa, e così mi meritai quegli schiaffi.
E ricordo i tuoi occhi lucidi, quando ti sei sentita in colpa per avermi picchiata, e io ti rassicuravo, come se fossi la tua mamma.
Ricordo l'amore e la devozione con cui parlavi del grande dolore di aver perso qualcuno, l'unica persona che hai amato; una vita passata in solitudine, ma senza mai rancore, senza mai perdere la Fede, la speranza.

Senza mai smarrire quel cuore grande che hai. Ed io ancora ne vedo traccia, anche fra lo sguardo perso, fra le tue carezze che mi chiedono se sono reale, se ancora sei qui; anche se confondi il mio nome, sono sempre quella bambina di quella foto sul comodino.