giovedì 21 novembre 2013

Sonata a quattro mani, un'anima sola.

Voglio dedicarti una canzone, musica creativa che parla del tempo, il nostro.

Il tempo che è cominciato quando hai visto la luce in questo mondo, ed io sono uscita da quel tunnel buio, triste, umido, senza suoni, solo ombre.

Le tue dita piccole, i tuoi occhioni che scrutavano lo spazio intorno a noi, le nuvole, il mondo. I tuoi piedi che scalciavano la vita, la trattenevano fra quelle dita piccole e inesperte per non perderne nemmeno un soffio.
Poi è arrivata la vita, quelle scale che hai pensato di percorrere scivolandoci sopra; nessun dolore, solo un sorriso e tu, piccolo ma sprezzante del male, hai creduto che da quel giorno in poi saresti scivolato sulle cose, con semplicità.

E invece, hai acquistato forza e vigore in quelle gambe, i muscoli sono cresciuti, e il petto si è gonfiato, di gioie, di sofferenze, di perchè e di domande. E allora hai capito che le scale vanno affrontate scalino per scalino, a passi talvolta sicuri, altre volte con timore.
Ma ti regalo una musica di sottofondo, ti regalo il suono della vita, che profuma di noi, che parla della nostra anima, che unisce intimamente e inscidibilmente i nostri cuori e dove i nostri respiri si confondono, e diventano freddi.
Lasciami suonare a quattro mani, con le tue intrecciate alle mie dita, e racchiudi la mia anima nel tuo scrigno segreto, ove tempo, tristezza e timore abbandonano ogni speranza.


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